Documentare con la Fotografia: corso specialistico per l'archeologia

Abilità dell'uso di luce artificiale e naturale nella fotografia professionale, applicata alla documentazione archeologia

Fotografare opere e reperti è una delle tecniche o insiemi di tecniche più complesse della fotografia, ma senza dubbio una competenza  ricercata nel settore della conservazione (per la diagnostica) e dell’editoria.

L’archeologia è stata una delle prime discipline umane in cui, già alla metà dell’800, venne applicato l’uso della fotografia. L’alleanza tra archeologia e fotografia ha prodotto diverse pubblicazioni fotografiche non solo di ricercatori, ma anche di viaggiatori, con intento scientifico, ma a volte anche con finalità di repertorio. Le immagini di monumenti, aree archeologiche, territori, contesti ormai mutati per sempre, sono giunti fino a noi soprattutto grazie alla fotografia. Inoltre, l’importanza della documentazione dei contesti archeologici è sempre stata tale per cui tutte le missioni di ricerca, in passato, avevano al seguito un fotografo professionista. La fotografia non solo era elemento di conoscenza artistica del monumento, ma anche documento storico, critico e diagnostico, dal momento che la fotografia registra, insieme con le alterazioni del tempo, anche particolari che possono sfuggire a una percezione diretta del soggetto. Un aspetto tanto importante, questo,  che la fotografia cominciò ad essere considerata come uno strumento idoneo e fondamentale non solo alla documentazione, ma anche alla stessa tutela delle opere d’arte. La fotografia archeologica non implica soltanto una corretta conoscenza di tecnica fotografica per un’esatta esposizione del materiale, ma anche un’adeguata e opportuna scelta del punto di vista, dell’inquadratura, e soprattutto dell’illuminazione più appropriata per la valorizzazione del soggetto. All’avvento del digitale, e alla nuova possibilità di realizzare fotografia di alta qualità ha corrisposto una strana inversione di corrispondenza: una diffusa bulimica produzione di immagini deficitarie delle qualità necessarie alla documentazione storico-artistica e archeologica. Anche l’uso di macchine sempre più performanti non corrisponde spesso alla realizzazione di una fotografia che esaudisce quelle regole fondamentali, legate all’attenta osservazione e alla valutazione della luce necessaria per scrivere un’immagine corretta.

A chi è rivolto il corso

Il corso è rivolto a studenti o a professionisti che operano nell’ambito dei beni culturali: archeologi, restauratori, architetti, storici dell’arte, fotografi.
E’ richiesta la conoscenza base dell’utilizzo di una macchina reflex.

Obbiettivi del corso

Il corso, tenuto da un fotografo professionista e da un’archeologo, ha l’obiettivo di far conoscere e applicare le principali tecniche di base che permettono di realizzare in maniera corretta documentazione fotografica finalizzata allo studio, alle pubblicazioni scientifiche o ai cataloghi di mostre e musei. Il corso darà la possibilità di acquisire la capacità di riconoscere e leggere una buona fotografia nell’immenso calderone di immagini che si riescono a produrre oggi. Si tratta di un’esperienza che fornirà ai professionisti o agli studenti una cultura fotografica considerevole e le basi per produrre documentazione fotografica (quotidiana o straordinaria) sempre più orientata alla buona qualità.

Struttura del corso

Il corso prevede l’illustrazione e la pratica delle tecniche fotografiche di base e dei principi fondamentali di illuminazione.
Sarà incentrato principalmente all’applicazione pratica su veri oggetti archeologici di diversa natura e di diverso materiale e su un contesto archeologico reale. In studio, attraverso l’uso di flash, si sperimenterà direttamente l’uso delle luci e il loro ruolo fondamentale nella rappresentazione fotografica degli oggetti e dei diversi materiali.
In esterno si avrà invece la possibilità di sperimentare la fotografia con la luce naturale in un contesto scelto nel territorio.
Sarà previsto un attestato di partecipazione.

Info

Durata corso: 30 ore
Livello: avanzato
Numero di iscritti: : 10

In programmazione per il 2021

Docente

Federico Massimiliano Mozzano

Bio

Ha frequentato l’Istituto di Stato per la Cinematografia e Televisione R.Rossellini, per la qualifica di operatore di ripresa e direttore della fotografia, in seguito la Facoltà di Lettere e Filosofia con indirizzo storico-artistico.
Segue le orme del nonno e del padre, fotografi del Gabinetto Fotografico Nazionale, e inizia a lavorare in contesti archeologici fin da giovanissimo, prima come assistente, poi come fotografo.
Tra i suoi ultimi lavori, si ricordano, su incarico della Soprintendenza Archeologica di Roma, la documentazione dei Sotterranei delle Terme di Caracalla e le lesioni sul monumento (febbraio 2011- settembre 2011); e per conto dell’Istituto Storico Austriaco, la documentazione dei reperti marmorei della Basilica Ulpia al Foro di Traiano (marzo 2011- ottobre 2011).
Attualmente è impegnato per conto di un fondo privato, nella documentazione di reperti museali di epoca tardo romana.

Maggiori informazioni?

X